Ecologia

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    Dal 1948 al 2001, sull’isola di Staten Island a New York è stata attiva una delle più grandi discariche a cielo aperto del nostro pianeta: Fresh Kills. Progettata inizialmente per funzionare solo tre anni, nel corso del tempo vi si sono accumulate montagne di rifiuti, oltre 29.000 tonnellate al giorno: laggiù sono stoccate anche le macerie degli attentati dell’11 settembre 2001. Oggi Freshkills è uno dei più grandi spazi verdi di New York, costruito appunto sui rifiuti interrati. Ma è davvero possibile cancellare come se nulla fosse cinquant’anni di violenze fatte all’ambiente e agli abitanti di Staten Island?
    Lucie Taïeb si interroga sulla nostra visione del passato e su quella, a essa strettamente legata, degli scarti. Cosa facciamo del nostro doppio oscuro? Come pensiamo le nostre zone d’ombra, il rovescio delle nostre città scintillanti e del nostro stile di vita?
    Riflettendo sul concetto di rifiuto, l’occhio critico dell’autrice ci guida attraverso la storia dell’ultimo secolo in Occidente per mostrarci cosa abbiamo fatto di tutto ciò che non si inseriva nella messinscena accattivante del nostro modello di vita: l’immondizia, l’irregolarità, la malattia, la vecchiaia, la morte. Una possibile risposta sarebbe forse quella di accettare le zone d’ombra, di portarci dietro quel che non vogliamo vedere, lasciando che uno sguardo umano, finalmente e compiutamente umano, riabiliti i nostri scarti e con essi la massa di reietti, irregolari e dimenticati che affollano, senza diritto di parola, il retro dello specchio.

    Lucie Taïeb

    16.00
    Editore : Edizioni Anima Mundi
    Anno : 2025
  • Versione Standard

    Qual è la forma della nostra esistenza e delle nostre relazioni? Tim Ingold mette in discussione il paradigma dominante del network quale simbolo unico della vita di oggi, e propone una teoria alternativa che vede l’essere umano come una linea sempre in movimento lungo un percorso che porta a intrecci di altre linee, che in questi incontri si modificano e possono cambiare direzione. Il libro si apre affrontando temi classici dell’antropologia – parentela, scambio di doni, contratto sociale – ma invece di seguire la “via maestra”, già tracciata dalla letteratura, si inoltra fuori pista, su terreni poco frequentati dagli antropologi. Attraverso trenta brevi capitoli, Ingold tesse suggestive riflessioni sul camminare (che è poi un tracciare altre linee), sull’ambiente, sull’atmosfera, sul tempo e infine sulla vita stessa, un flusso che nasce, si sviluppa e si trasforma continuamente.

    Tim Ingold

    21.00
    Autore / Autrice : Tim Ingold
    Editore : Treccani
    Anno : 2024
  • Emiliano Cribari

    LA CURA DELLA PIOGGIA

    Versione Standard

    Sentii pervadermi da una gioia contagiosa, avvolgente, primitiva, che raggiunse gli occhi e le labbra. Presi spiritualmente coscienza del mio corpo. La terra tutta fremeva, pulsava. Abitavo il bosco.

    Siamo abituati a considerare la pioggia come un ostacolo che rovina i nostri piani. Ma la pioggia – come la neve, il caldo, il freddo, l’umidità, il vento – è un’espressione della natura, e non contrastarla, ma arrendersi a essa, consente di vivere il momento con più intensità. In cammino, la pioggia attutisce i rumori, soprattutto i nostri: quello dell’io che vocia, che scalpita, che vorrebbe sempre una risposta efficace a tutto. La pioggia asciuga. Diluisce le croste di tutto questo troppo che ogni giorno ci ferisce. Ci permette di zittirci: parla lei. Di abbassare la voce: parla lei. Di ascoltare. Finalmente, di ascoltare.

    Autore / Autrice : Emiliano Cribari
    Editore : Ediciclo
    Anno : 2023
  • Versione Standard

    Fatima Ouassak

    Che cosa hanno da dire gli abitanti dei quartieri popolari delle città europee, figli dell’immigrazione postcoloniale, sulla crisi ambientale in atto? Che cosa hanno da dire i bambini di questi quartieri, che si vedono sottrarre le aree verdi e respirano aria sempre più inquinata, che conoscono lo spazio pubblico non come luogo dove giocare ma dove temere fin da piccoli il controllo razzista della polizia? L’ecologia pirata di cui parla questo libro non è un sapere che discende da pochi esperti alla gente comune, ma una visione radicata nell’esperienza di chi è più esposto alla devastazione del territorio. Una visione che invita a prendere il largo come le navi di One Piece, il manga così amato nelle banlieue assetate di libertà. Nel progetto dell’estrema destra la connessione tra cambiamento climatico e migrazione è chiara: muri sempre più alti a separare i quartieri ricchi dai quartieri poveri, e l’Europa dall’Africa, garantiranno a una minoranza di mantenere il proprio livello di benessere. Fatima Ouassak, co-fondatrice della prima Casa dell’ecologia popolare in Francia, denunciando gli errori di un ecologismo elitario e islamofobo che si dice progressista formula un progetto altrettanto chiaro, in cui l’abolizione delle frontiere diventa il perno del diritto a respirare bene.

    Fatima Ouassak

    14.00
    Autore / Autrice : Fatima Ouassak
    Editore : Tamu
    Anno : 2024
  • Versione Standard

    Malcom Ferdinand

    Prefazione di Angela Davis

    Con i Caraibi al centro della tempesta moderna – luogo del primo approdo di Colombo ma anche di test nucleari, monocolture inquinanti e deforestazione – questo volume propone un fondamentale salto interpretativo in due aspetti essenziali del nostro tempo: il razzismo e la crisi ambientale. Ferdinand guarda alle devastazioni attuali e alla storia della schiavitù, a chi è stato imbarcato nella stiva della nave negriera, per ridefinire il colonialismo come modo di abitare la terra e l’attuale sconvolgimento del pianeta come suo effetto diretto. Ponendo alla base della sfida ecologica la pluralità delle condizioni di vita e delle forme di oppressione che interessano gli esseri umani e non umani – i suoli, le piante e gli animali –, Ferdinand attraversa la letteratura caraibica e l’immaginario occidentale, il lessico delle comunità originarie delle Americhe e le pratiche degli schiavi fuggitivi. Solo prendendo coscienza di una storia comune, con al centro coloro ai quali «il mondo è stato rifiutato», è possibile immaginare di uscire dalla stiva e costruire un ponte di giustizia su una nave-mondo comune. esente dei suoni uditi, il passato di quelli ricordati, e il futuro di quelli immaginati.

    Malcom Ferdinand

    21.00
    Autore / Autrice : Malcom Ferdinand
    Editore : Tamu
    Anno : 2024