Testimonianze

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    La fuga in Libano, di notte, con le pallottole che fischiavano intorno. L’esilio. La diaspora palestinese.  «Quella notte ha messo fine alla mia infanzia. Non chiedevo più nulla, ero diventato improvvisamente adulto. In Libano ho imparato – mai lo dimenticherò – che cosa significa la parola patria». Huriyya, la madre, la terra. «Come il puledro buttati sul mondo. / Sii te stesso ovunque. Porta / il peso solo del tuo cuore e torna / se si allarga e cambia il tuo paese». José Saramago, parlando di Mahmud Darwish dice: «Se il nostro mondo fosse un po’ più sensibile e intelligente, più attento alla grandezza quasi sublime di alcune delle vite che lo attraversano, il suo nome sarebbe oggi conosciuto e ammirato come, per esempio, lo fu in vita quello di Pablo Neruda». La sua poesia è per Ghiannis Ritsos, come un canto epico o un’epica lirica. E ritornando in Palestina, dopo due notti di marcia estenuante: «ci chiamavano i presenti assenti perché non avevamo diritto a nulla». «Un luogo non è solamente un’estensione geografica, ma anche uno stato interiore. Né gli alberi sono solamente alberi, ma costole dell’infanzia e pianto colato dalle punte delle dita mentre l’autobus passava veloce». «Nel momento in cui loro sono diventati cittadini tu sei diventato profugo». «Perché hai lasciato il cavallo alla sua solitudine?» Dice Darwish a Lucy Ladikoff, che l’ha meravigliosamente tradotta «è l’opera che ho amato di più». Parola come sorgente, respiro-immagine di una terra impressa nel cuore come un segno prenatale. «Perché hai lasciato il cavallo / alla sua solitudine, padre? / Perché ci sia vita nella casa, figliolo. / Le case muoiono / se chi le abita / va via».

    Mahmud Darwish

    25.00
    Autore / Autrice : Mahmud Darwish
    Editore : Edizioni degli animali
    Anno : 2024
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    Da anni in prima linea nella lotta alla droga, il dottor Gabor Matè accompagna il lettore in un percorso di consapevolezza nel mondo della tossicodipendenza attraverso le testimonianze dei numerosi pazienti di cui si è preso in carico la guarigione. Con voce compassionevole riporta le loro storie di dolore, offrendo un testo che però risulta essere molto più che una semplice carrellata di casi clinici. Matè, nel suo lavoro di ricerca, riesce a mettere in luce una prospettiva diversa dalla quale comprendere, e grazie a questo sconfiggere, le cause profonde che generano i meccanismi della dipendenza, quella particolare condizione per cui, come gli spiriti famelici della ruota dell’esistenza buddhista, si è costantemente alla ricerca di qualcosa al di fuori di sé stessi, per frenare un insaziabile desiderio di sollievo e appagamento. Il suo atteggiamento empatico fa sì che questa lettura diventi un testo imprescindibile, non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per tutti coloro che desiderano conoscere da vicino uno dei mali più grandi della nostra società.

    Gabor Maté

    22.00
    Autore / Autrice : Gabor Maté
    Editore : Ubiliber
    Anno : 2023