Gli allucinogeni. Tra storia, mistica e magia

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Fin dal più antico passato l’uomo si è servito degli allucinogeni per compiere attività che quasi sempre erano legate alla sfera della divinazione, nella mistica, della magia. Naturalmente vi è una grande differenza, sul piano culturale, tra l’uso degli allucinogeni nella nostra società, con quello che invece ha segnato la storia di popoli di natura o di grandi civiltà che hanno fatto della “droga” uno strumento rituale correlato al sacro e alla visione mistica.

Questo libro offre una panoramica sull’uso degli allucinogeni nel tempo e nello spazio, ponendone in evidenza soprattutto gli aspetti antropologici e suggerendone un’interpretazione che sappia osservarne le valenze simboliche e legate all’universo del mito, del sacro, della visione.

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Nota biografica

Massimo Centini (Torino 1955), è laureato in Antropologia Culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino. Ha lavorato a contratto con Università e Musei italiani e stranieri. Attualmente collabora con l'Università Popolare di Torino dove è titolare della cattedra di Antropologia Culturale; insegna "Storia dell'antropologia criminale" ai master di Criminologia organizzati dal "Santo Spirito" di Roma. Scrive su "Avvenire", "L'Eco di Bergamo", "TuttoScienze" de "La Stampa" e collabora con Radio Rai.Autore di varie pubblicazioni, ricordiamo in particolare per Piemme Il ritorno dell'Anticristo (1996), Storia della Sindone (1998) e Posseduti (2019).

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